Gaugin "La nascita di cristo"Paul Gauguin – “Te Tamari no Atua” –  (“La nascita di Cristo, figlio di Dio”) – 1896

 

Potete anche non leggere e fermarvi qui. Buon Natale a tutti.

Oppure potete andare avanti …

 

Pur essendo molto meno irriverente di quanto possa sembrare ad un primo sguardo (il triangolo formato dalle creature e l’assenza di Giuseppe che nell’iconografia classica stava proprio a significare la sua estraneità al parto, ne sono un chiaro segnale), la “natività” di Gauguin è pur sempre l’estrema umanizzazione del mistero cristiano.

Non è certo mia intenzione perdermi né in disquisizioni artistiche né tantomeno teologiche. Ho scelto questa immagine per augurare a tutti voi un sereno Natale perché oggi più che mai abbiamo bisogno di tornare ad essere più umani e consapevoli della responsabilità che questo comporta.

E’ un po’ di tempo che ragiono sugli strateghi del marketing di “Conad” che sciorinano una dopo l’altra pubblicità televisive ad impatto. Sono bravi, senza dubbio. Dei concetti del marketing usano tutto: lo storytelling, la differenziazione rispetto alla concorrenza, la personalizzazione del messaggio, lo spostamento di prospettiva dal prodotto al suo background e così via.

Ora non mi interessa sapere la validità (per non usare la parola verità) del messaggio. Ma capire le domande da cui provengono queste scelte pubblicitarie.

Le domande predilette dai marketers:

– che bisogni ha il mio cliente?

– che posso fare io per soddisfare quei bisogno che altri non soddisfano?

– quali paure ha il mio cliente sulle quali posso fare leva? E cosi via …

La risposta che Conad ha dato queste domande deve essere stata sul tipo:

– i nostri clienti si sentono soli, anonimi

– hanno poche amicizie e difficilmente si scambiano abbracci sinceri con le persone vicine

– entrano in un posto che dell’anonimato e della spersonalizzazione è il simbolo e probabilmente non parleranno con nessuno e andranno di fretta (anche questa bisogna vedere se reale o meno). – scambi di sorrisi e cortesie manco a parlarne   …

  • Da queste risposte arriva il ritornello “persone oltre le cose”.
  • Da queste risposte arriva l’orsetto di pezza smarrito sotto uno scaffale che un improbabile quanto solerte addetto riesce a far ricongiungere alla sua padroncina che rifiuta di addormentarsi nella sua gigantesca casa di Barbie fatta realtà.

Ma la nuova pubblicità, quella del “parto al supermercato” fa un salto di qualità e se associamo la scelta dei tempi in cui questa pubblicità è stata lanciata, la natività sacra, il salto di qualità diventa un’operazione senza precedenti. Non a caso è stato scomodato un regista del calibro di Pupi Avati.

 

Non ci credo che non sapete di cosa sto parlando … ma in ogni il link è questo

https://youtu.be/uURYtQSAtE8

La mia critica televisiva, come quella artistica, si ferma presto!

Quello che rimane è il messaggio.

Vogliamo umanità, ascolto, protezione, sicurezza, amore, riconoscimento, tranquillità.

E dove cercarlo se non in un supermercato?

Ok, la soluzione di Conad è solo un’operazione di marketing. Ma i bisogni da cui trae origine sono veri e urgenti e accomunano la maggior parte delle persone.

Per questo vi auguro di soddisfarli nel prossimo 2018, tutti.

E’ augurio sincero, fatto da una persona.

Simone Moretti